Il French Toast nasce come piatto di recupero, fette di pane raffermo imbevute di latte e uova e fritte,declinate in mille versioni dal dolce al salato.
Sul French Toast e le sue origini la letteratura gastronomica mondiale è ricca di versioni.
Nel “De re Coquinaria” Apicio ( Il Pellegrino Artusi dell’antica Roma) ne parlava già come piatto dolce ” “Tagliare a fette del pane bianco, rimuovere la crosta e immergerle in uova sbattute e latte, friggere in olio, coprire con miele e servire”
Nell’ Encyclopedia of American Food and Drink si parla di “Pain Perdu” letterarmente “pane perduto” di origini francesi dunque, termine che in Spagna si è trasformato in “Torriga” e in Germania in “Arme Ritter” Tanto che in America in epoche diverse si parlava del French Toast ora come “Lo Spagnolo” ora come “Il Tedesco”.
Nel “Larousse Gastronomique” si dice che il French Toast è un piatto tradizionale del sud della Francia che viene consumato nei giorni di festa ,in particolare a Pasqua.
Di simile avviso è “The New York Times Food Encyclopedia” riprende il filone delle origini francesi del pain perdù che in Germania diventa “Arme Ritter” letteralmente ” Cavaliere Povero” era appunto il dessert dei cavalieri,uomini non ricchi ma comunque “signori” che potevano al contrario del popolo permettersi il dessert. Il french Toast in questo caso diventava simbolo di distinzione tra la nobiltà e la povera gente.
Su Vivere New York ho trovato un aneddoto che smentisce tutto quello che vi ho raccontato sopra:
“Il vero French Toast nasce in una piccola taverna di Albany (capitale dello stato di New York) nel 1724.French non sta per francese, ma è il nome del proprietario del
locale, Joseph French, che inventò questa “specialità” e per primo la
servì per colazione. Avrebbe dovuto utilizzare il genitivo
sassone e chiamarla “French’s toast”, ma forse per mancata preparazione
scolastica, si limitò a chiamarla French Toast e da allora il termine,
insieme alla ricetta, si diffuse in tutta America provocandone il
conseguente fraintendimento”
Qualunque sia la sua origine di certo sappiamo che il French toast è una era prelibatezza a colazione nella sua versione dolce o salato a pranzo o a cena fa sempre felici tutti, io vi presento la mia di versione salata con ingredienti tutti italiani.
Miele
Sbattete le uova con il latte, il sale e il pepe versate il composto ottenuto sul pane lasciate qualche ora in frigo a riposare.
Scaldate il forno a 170° completate le vostre cocotte con altre fettine di pera e lou blau. sploverate con le nocciole tritate e mettete in forno per 20 minuti circa. Controllate la cottura infilando uno stecchino come fosse una torta ,dovrebbe uscire pulito. Servite appena uscite dal forno con un filo di miele tutto intorno.
6 Comments
sississima
9 Novembre 2012 at 17:50WAW alla faccia del recupero, questa è una ricetta veramente chic! Un abbraccio SILVIA
giovanna
9 Novembre 2012 at 18:08Le ricette di recupero sono sempre gustose come questa. Complimenti.
ஃPROVARE PER GUSTAREஃ di ஜиαтαℓια e ριиαஓ
9 Novembre 2012 at 21:42se questi sono i risultati del recupero ben vengano..
lia
Fabiana
10 Novembre 2012 at 12:14Bell'excursus e bella ricetta….però cambierei proprio nome, se non c'è frittura, se il pane non si arricchisce della preziosa untuosità del burro e soprattutto se non c'è crosticina (…ahimé..proprio così) allora non c'è french toast, nè pain perdu!
Questo sformatino è ricco e prezioso, direi molto prezioso….inventa tu un nome e…..occhio che non te lo freghino però!!!;)))
Mille piovosissimi saluti dalle cucine liguri
fabi
bricioleefantasia
10 Novembre 2012 at 13:26Ciao Fabiana hai fatto bene a precisare, credo che quel "a modo mio" fughi ogni dubbio che non si tratta della ricetta originale….qui da me fa da padrona la fantasia precisare 😉 io a seguire le ricette originali proprio non riesco 😉 buon fine settimana, baci !!!
Silvia- Perle ai Porchy
10 Novembre 2012 at 16:16Vedo ultimamente online questo termine:
SBAV.
E devo dire che si addice benissimo alla tua ricetta!!
🙂