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Cucina Siciliana

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Crema di Pistacchio

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La Crema di Pistacchio, una golosa crema da mangiare a cucchiaiate così com’è o per farne l’uso che più vi piace.

Io la uso per farcire le torte, per decorare dolci al cucchiaio come la panna cotta, la bavarese e simili e d’estate l’adoro sul gelato al cioccolato.

 

Se amate le creme spalmabili alle nocciole non potrete farne  meno di questa  crema di pistacchio.

È facilissimo prepararla, una volta assaggiata avrete voglia di farla e rifarla, qui a casa è diventata una ricetta di routine.

La crema di Pistacchio nella mia dispensa ormai è una presenza fissa.

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Crema di Pistacchio
Crema di pistacchio spalmabile
Tempo di preparazione 10 minuti
Porzioni
Tempo di preparazione 10 minuti
Porzioni
Istruzioni
  1. Mescolate insieme la farina di pistacchio con lo zucchero. Unite una parte di latte e mescolate per ottenere una crema
  2. Fate sciogliere a bagnomaria il cioccolato bianco con il burroe il latte rimanente, mescolate bene.
  3. Aggiungete la crema di pistacchio messa da parte, i semi della bacca di vaniglia e mescolate fino ad addensare il composto.
  4. Versate la crema dentro dei barattoli di vetro. Lasciate raffreddare a temperatura ambiente e poi trasferite in frigorifero.
Recipe Notes

Potete sostiuire la farina di pistacchi, con lo stesso peso di pistacchi interi non salati che potete ridurre in farina voi stessi con l'aiuto di un mixer.

La crema di pistacchio si conserva in frigo per una settimana circa. in frigo per 

 

 

Se come me amate i pistacchi vi suggerisco qualche altra idea che potete trovare qui sul blog

Cucina Siciliana/ Cucina Vegetariana/ Ricette Siciliane/ Senza categoria

Couscous con Cavolo Viola

Il Couscous è un piatto che preparo spesso, eppure mi sono resa conto che sul blog ho postato una sola ricetta, questa risalente addirittura al lontano 2013.

Sarà che essendo un piatto a me molto familiare, non penso mai di fotografarlo e di scrivere un post per il blog.

Quest’anno conto di rimediare.

Couscous con Cavolo Viola

A cominciare dalla ricetta di oggi, Couscous con cavolo viola.

La Ricetta che ho usato per prepararlo è quella di casa mia,tradizionale Siciliana, ho solo sostituito il Cavolo bianco  ( broccolo in sicilia) con quello viola, che quest’inverno trovo spesso dal fruttivendolo e che ho scoperto essere dolcissimo.

Per non parlare del suo fantastico colore poi.

Il cavolo viola è bellissimo da crudo con le sue sfumature rosa acceso che diventano viola intenso una volto cotto.

Questo tipo particolare di cavolfiore nasce in sicilia, è infatti  conosciuto come “ Violetto di Sicilia” ricco di Vitamina A, vitamina C,Selenio e di Antociani responsabili della loro colorazione.

Rispetto agli anni passati quando questo cavolfiore era considerato un prodotto di nicchia ,ora lo si trova nei banchi ortofrutticoli con maggiore facilità, quindi se vi capita di trovarlo compratelo senza indugi e provate la mia ricetta 🙂

Couscous con Cavolo Viola

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Couscous con Cavolo Viola
Couscous con cavolo viola
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
4 persone
Tempo di preparazione 15 minuti
Tempo di cottura 15 minuti
Porzioni
4 persone
Istruzioni
  1. Lavate il Cavolo, dividetelo in cimette e lessatelo in acqua salata.
  2. Versate la Semola in un recipiente, conditela con un filo d'olio, un pizzico di sale e la cannella, mescolate bene il tutto e lasciatela insaporire. In un pentolino mettete a bollire dell'acqua. Versate l'acqua bollente sulla semola, senza esagerare con la quantità, coprite con un coperchio e aspettate cinque minuti. Trascorsi i cinque minuti togliete il coperchio alla semola e sgranatela con una forchetta, i chicchi devono risultare gonfi e separati tra loro. Mettete da parte.
  3. In una padella Fate appassire la cipolla tritata in un paio di cucchiai di olio, aggiungete le cimette di cavolo e fatelo saltare per un paio di minuti. Aggiustate di sale se necessario.
  4. Versate la semola su un piatto da portata, cospargete con la polvere di pistacchio. Aggiungete le cimette di cavolo ripassate in padella e servite.

 

Couscous con Cavolo Viola

Cucina Regionale/ Cucina Siciliana/ Lievitati/ Pizza e Focacce/ Senza categoria

Sfincione

Ma quante ricette archiviamo noi food blogger nell’arco di un anno? Stamattina cercando di dare una ripulita al PC, mi sono imbattuta in una cartella “Foto Blog da pubblicare”.  E questa da dove salta fuori?
Tra le tante foto , e le altrettante ricette , eccone una a cui tengo  particolarmente:

:” Lo Sfincione”
 

A Palermo Street food per eccellenza, una delizia per il palato, passeggiando per le vie del centro storico è facile imbattersi nello “Sfincionaro ” che con con la sua “Lambretta e il suo Abbannio”(urlare a voce alta) vi invita ad assaggiare la sua prelibatezza.

Un tempo le donne preparavano lo sfincione a casa e poi portavano la teglia al forno più vicino per infornarlo, ho memoria di quando anche mia nonna e le sue sorelle lo facevano, le nuova generazioni come me, lo preparano e lo cuociono in casa.

Questa la mia versione:

250g Farina 00
250g Farina rimacinata
25g Lievito di birra
25g Strutto
Un pizzico di zucchero
Sale q.b.
Acqua

Per il condimento:
1Grossa Cipolla
Cacio Cavallo
Filetti di acciughe
Pomodoro pelato
Pangrattato
Origano
Olio extra vergine d’oliva

Setacciamo le due farine su una spianatoia, facciamo una fontanella e aggiungiamo il lievito sciolto in un po’ d’acqua tiepida, un pizzico di zucchero e il sale ,impastiamo aggiungendo l’acqua via via, ,dobbiamo ottenere un impasto bello morbido a questo punto aggiungiamo lo strutto e lavoriamo ancora un po’,lasciamo lievitare il nostro impasto al caldo per circa 2 ore. Trascorse le due ore sistemiamolo in una teglia senza schiacciare troppo ( non è una pizza deve essere alto) e lasciamolo lievitare nuovamente.

 

Prepariamo il condimento, tagliamo la cipolla a fettine sottile e facciamola appassire in padella con un po’ d’olio e 2 cucchiai d’acqua sale e pepe. tostiamo il pangrattato con due cucchiaia d’olio e teniamo da parte.
Riprendiamo la nostra teglia con l’impasto e disponiamo sopra i filetti di acciughe spezzettati e il cacio cavallo tagliato a dadini ( spingiamo il formaggio dentro l’impasto) proseguiamo con la cipolla appassita e a questo punto il pomodoro pelato ( io lo metto a crudo ) completiamo con il pangrattato tostato e una spolverata di origano secco e un filo d’olio. Inforniamo come pizza per 20 minuti circa.

Per questa ricetta ho usato:
Il pomodorino del piennolo casa barone
Farine molino Chiavazza

Cucina Regionale/ Cucina Siciliana/ Primi

Pasta con i Ricci

Siamo ufficialmente in Estate già da qualche giorno, con mia grande felicità , il tempo poco clemente quest’anno mi aveva fatto pensare al peggio ,la pioggia insistente di maggio mi aveva scoraggiata non poco e adesso sono felice di potermi ricredere L’estate è arrivata calda e prepotente…che nessuno si lamenti!!!!
L’arrivo del caldo mi riporta a casa, giù in Sicilia ,al mare azzurro, alle lunghe passeggiate nei luoghi incantevoli della mia infanzia , e mi fa pensare alle grandi scorpacciate di ricci , adoro mangiarli cosi al naturale con una piccola spruzzata di limone, ma da acquolina in bocca è anche la pasta ai ricci di mare di una semplicità estrema, lasciatevi andare, fatevi trasportare dalle onde…Buona estate a tutti!!!!!

Ingredienti:

Ricci di mare
Olio
Aglio
Prezzemolo
Sale e Pepe
Spaghetti ( bavette come ho fatto io )

Mettiamo a cuocere la pasta, in una padella scaldiamo l’olio con due spicchi d’aglio ( poi li togliamo)
fuori dal fuoco aggiungiamo la polpa dei ricci ,il prezzemolo tritato, un paio di cucchiai di acqua di cottura della pasta  una spruzzata di pepe, scoliamo la pasta e la facciamo saltare in padella con molta delicatezza per un minuto e serviamo.

Cucina Regionale/ Cucina Siciliana/ Primi

Gnocchi al pistacchio

“Sul bere e sul mangiare”

Allora un vecchio, che aveva un’osteria, disse:
Parlaci del Mangiare e del Bere.
Ed egli disse:
Vorrei che poteste vivere del profumo della terra, alimentati come una pianta dalla luce.
Ma poiché dovete uccidere per mangiare, e derubare il nuovo nato del latte di sua madre per calmare la sete, fate che questo sia un atto di adorazione.
E che la vostra mensa sia un altare sul quale il puro e l’innocente della pianura e dei boschi venga immolato a quanto di più puro e innocente è nell’uomo.
Quando uccidete un animale, ditegli in cuore:
«Dallo stesso potere che ti uccide, io sarò ucciso; e anch’io sarò consumato.
Perché la legge che ti dà nelle mie mani mi darà in mani più potenti.
Il tuo sangue e il mio sangue non sono che la linfa che nutre l’albero del cielo».
E quando masticherete una mela tra i denti, ditele in cuore:
«I tuoi semi vivranno nel mio corpo,
E i tuoi germogli sbocceranno nel mio cuore,
E il tuo profumo sarà il mio respiro,
E insieme godremo in tutte le stagioni».
E quando, in autunno, raccoglierete l’uva dalle vigne per il torchio, dite in cuor vostro:
«Anch’io sono una vigna, e i miei frutti saranno raccolti per il torchio,
E come vino nuovo sarò tenuto in botti eterne».
E quando d’inverno spillerete il vino, per ogni coppa vi sia una canzone.
E nella canzone vi sia un ricordo dei giorni dell’autunno, e della vigna, e del torchio dell’uva.

(Kahlil Gibran)
 
Gibran è uno dei miei autori preferiti , leggo e rileggo le sue poesie, i suoi romanzi ed ogni volta mi innamoro sempre  più delle sue opere, Questo è un inno , un adorazione nei confronti del cibo , il cibo come linfa vitale, motore del mondo. 
Mi è sembrato il modo giusto per introdurvi la ricetta di oggi ,un piatto che amo particolarmente, che profuma della mia terra, che porta con se dei dolci ricordi, preparare questo piatto è terapeutico e mi fa sentire meno lontana da casa.
Oggi lo condivido con voi!!!
 
Ingredienti:
1kg Gnocchi di patate
100g prosciutto crudo (in una sola fetta)
Panna da cucina
Burro q.b.
1/2 Cipolla
Granella di pistacchio di Bronte
Parmigiano reggiano
 
Tritare finemente la cipolla e farla appassire con una noce di burro (volendo si può mettere una parte di burro e una d’olio d’oliva extra vergine) in un largo tegame, aggiungere il prosciutto crudo tagliato a tocchetti e la panna, diluire con un po’ di latte se necessario, la salsetta deve risultare abbastanza liquida, nel frattempo cuocere gli gnocchi, scolare e versare nel tegame in cui abbiamo preparato la salsa ,mescolare bene, distribuire nei piatti completare con un abbondante manciata di pistacchio in polvere e servire. Se si vuole si può completare il piatto con del parmigiano grattugiato e per dare un ulteriore tocco di colore un po’ di zafferano e la degna conclusione ( io ne ero sprovvista ma nella ricetta originale lo zafferano ci sta).
 
Questo piatto lo mangio ogni volta che scendo giù in Sicilia , in un ristorante rustico diventato ormai famosissimo , si mangia da Dio, nel vero senso della parola, si chiamaL’Ardigna, si trova in provincia di Trapani, se vi capita di trovarvi da quelli parti fate una capatina ,merita ,e soprattutto ricordate di prenotare!!!!